Il cammino in rotazione interna dei piedi è un frequente motivo di visita specialistica. Il bambino che cammina con i piedi all'interno, crea una certa preoccupazione ai genitori. La maggior parte dei casi, quello che spinge la famiglia a richiedere una visita specialistica è dovuta a terze persone, vicine alla famiglia (amiche della famiglia, nonni ecc.) che attirano l’attenzione dei genitori che il bambino cammina “storto” (“ma non hai visto come cammina male? Ma non è normale. Cosa ha detto il pediatra? Dovresti comunque insistere a fare qualche cosa!”) oppure è la maestra dell’asilo nido o dell’asilo che allerta la mamma che il bambino cade spesso e più spesso degli altri bambini e che questo NON è normale. Queste situazioni creano di solito una forte angoscia ai genitori che chiedono al pediatra una visita specialistica.
Spesso il bambino inciampa a causa di questa deformità in quanto i piedi ruotati all'interno, si toccano durante il cammino o la corsa, facendolo cadere. Il cammino in rotazione interna è, nella maggior parte dei casi (più del 90%) fisiologico a questa età. I genitori pensano che ci sia una deformazione a livello del piede; il problema, seppure benigno va analizzato con attenzione valutando l’asse degli arti inferiori (delle gambe).
Il piede può "girare" all'interno non solo per alterazioni del piede ma della gamba o della coscia. Il più spesso (90% dei casi) è dovuto ad una rotazione interna della coscia che porta con se il piede, dando l’impressione che è il piede a ruotare all’interno. La rotazione della gamba, passa per una fase in cui, nei primi anni di vita, l’osso è più ruotato all’interno ed in alcuni bambini più ruotato che in altri. Poi con la crescita, la normale rotazione interna lascia il posto ad una progressiva rotazione esterna e la deformità si corregge. Questo progressivo passaggio da una fase di rotazione interna da una rotazione esterna, avviene nei primi 9 anni della vita.
Sono rari i problemi dovuti al piede stesso che è “storto” e deviato all’interno. Questa entità chiamata “metatarso varo” viene di solito precocemente valutata dal pediatra (già prima dell’età del cammino cioè ben prima dei due anni di vita) che indirizza rapidamente il paziente allo specialista per una valutazione clinica.
L'esame clinico prosegue con l'analisi del cammino per valutare con attenzione l'entità della rotazione interna ma anche la rotazione delle ginocchia, guardando l'orientazione delle rotule e i movimenti del bacino nelle fasi del passo.
Spesso i genitori chiedono cosa possono fare per cercare di migliorare il cammino in rotazione interna o cosa possono fare per non aggravarlo; qualche cosa da fare c’è: bisogna fare attenzione a come il bambino si pone quando è seduto a terra a giocare o guardare la televisione.
La progressiva fisiologica evoluzione in rotazione esterna delle ossa, può essere accelerata facendo sedere il bambino con le gambe incrociate (come gli indiani) e non con le gambe sotto le ginocchia.
La posizione da seduto sulle ginocchia, mantenendo la coscia in forte rotazione interna, può accentuare la rotazione interna dell'osso della coscia (il femore) e ritardarne la fisiologica correzione. La posizione da seduto all'"indiana" invece (vedi foto allegata), ponendo la coscia in rotazione esterna (direzione opposta alla precedente), può accompagnare la crescita dell'osso della coscia (il femore) ad una progressiva correzione che può essere parziale o totale.
C'è però un limite di tempo: la correzione può avvenire non oltre i 9 o 10 anni, dopo questa età, le rotazioni delle ossa, sono definitive il che non vuol dire che il bambino camminerà tutta la sua vita con i piedi all'interno.
Lo studio dei pazienti diventati adulti, ci ha permesso di constatare che il giovane adulto, pur avendo l'osso della coscia ruotato all'interno, senza volerlo, trova dei compensi muscolari che gli permettono di camminare con i piedi diritti. Non sono stati descritti problemi all'età adulta per rotazioni all'interno. In ambulatorio la mia posizione è di rassicurare i genitori riferendo loro che il bambino, in tempi brevi, non inciamperà più pur mantenendo una rotazione interna delle ossa e che questa potrebbe migliorare fino all'età dei 9-10 anni se si riesce a seguire le raccomandazioni sulla corretta posizione da seduto.
In ogni caso è importante parlarne con il proprio pediatra che eventualmente consiglierà una vista presso lo specialista di ortopedia pediatrica.
Dr. med. Vincenzo De Rosa
Caposervizio Ortopedia Pediatrica EOC/Bellinzona